Ciao a tutti e ben ritrovati, diamo il via al 2018 sviscerando tutte le sfumature e i particolari che costituiscono la tanto amata e odiata manovra dello Spin.
Perché la definisco in questa maniera? Partiamo dalla definizione che ritroviamo sul nostro Rule Book: gli Spin sono una serie di rotazioni di 360° eseguita sul posteriore interno che rimane fisso. La propulsione per la rotazione è fornita dagli anteriori e dal posteriore esterno. La posizione del quarto posteriore deve essere fissa all’inizio dello spin e mantenuta tale durante le rotazioni. Per una corretta valutazione della manovra è d’aiuto per il giudice, guardare che il cavallo resti sempre nello stesso punto, anziché fissare il posteriore interno. Questo rende più semplice concentrarsi anche sugli altri elementi dello spin, ad esempio: cadenza, atteggiamento, fluidità, velocità e finezza.
É molto importante fissare bene nella mente questa descrizione per capire cosa viene esattamente richiesto al cavallo durante l’esecuzione dello spin poiché fissare i punti fondamentali è basilare per non incorrere in ingannevoli errori che possono forviare la valutazione della manovra, per questo motivo definisco questa manovra amata e odiata: amata perché è molto tecnica e spettacolare ed è, insieme allo sliding stop, quella che caratterizza maggiormente il concetto del nostro sport, ma inevitabilmente quella che per i giudici risulta assai complessa da giudicare, per gli addestratori elaborata da costruire, per i concorrenti complessa da effettuare, ma l’esecuzione di un buono Spin nel nostro pattern vale tutto il prezzo da pagare per soddisfare tutte queste circostanze. Partendo sempre dal concetto che una manovra, prima di essere da credito deve essere corretta, fondamentale è avere un buon perno sul piede posteriore interno, inutile dire che un cavallo, che per bilanciarsi alterna piede interno ed esterno durante la rotazione già comporta una riduzione sullo score della manovra, in quanto non è quello che viene richiesto, si parte già da una manovra non corretta, a peggiorare notevolmente le cose è sicuramente vedere uno spin con perno sul piede esterno o se c’è proprio assenza di carico su un piede posteriore con conseguente movimento laterale durante la rotazione. Altro aspetto importantissimo è l’incrocio delle gambe anteriori che crea la propulsione alla rotazione e di conseguenza la velocità, se il passaggio di una gamba sull’altra non avviene attraverso un movimento fluido che da adito a un evidente e profondo incrocio degli arti anteriori non arriveremo ad uno spin che potrà ricevere la valutazione di corretto. A questo proposito, capita molte volte di trovarci di fronte all’esecuzione di uno spin molto veloce, ma un occhio esperto è in grado di valutare se il risultato della velocità è data da un corretto passaggio, oppure soltanto dal movimento in laterale degli arti anteriori, il giudice dovrà quindi valutare la manovra per non corretta, personalmente mi è capitato molte volte di sentire: “ma se girava come una trottola come hanno fatto a dargli solo 0”. Ecco, sappiate che velocità non è sinonimo di buona esecuzione della manovra, al contrario, meno velocità ma consistente correttezza e fluidità, possono incontrare maggiormente il favore di chi vi sta giudicando. Vorrei concludere, dandovi un piccolo suggerimento, se volete alzare il grado di difficoltà dei vostri Spins, curate molto l’ingresso e la fermata, poca preparazione, ingresso senza resistenza con primi steps potenti e decisi, velocità progressiva, fermata risoluta ed energica dritta al giudice che dimostra controllo, darà valore aggiunto a rotazioni armoniose dal ritmo progressivo, vi posso assicurare che chiedere al cavallo di entrare in uno spin in modo aggressivo, con conseguente sbilanciamento nei primi passaggi, ruotare anche velocissimo con un buono step e infine aggredire il cavallo per chiedere di fermarsi e avere come risultato resistenza sulla bocca e perdita di equilibrio non vi permetterà mai di ottenere un giudizio eccellente sulla manovra, anche se la parte della rotazione era veramente notevole. Spero che anche queste osservazioni vi siano state utili per fissare maggiormente alcuni aspetti della manovra e grazie per aver dimostrato ancora interesse per la mia rubrica. Al prossimo numero con Stop e back !!
MANUELA MAIOCCHI